lunedì 12 dicembre 2011

Un Natale di tanto tempo fa

c'è una storia che racconto poche volte. perchè ogni volta mi viene da piangere, anche se è una vecchia storia, e non si piange volentieri con chi non conosci bene. era il 24 dicembre del '44. Novellara, provincia di Reggio Emilia. Qualcuno, sedicente partigiano, prende mio zio Arnaldo, 16 anni, per prendere mio nonno, Basilio. Mia madre, la quinta figlia, faceva 7 mesi quel giorno. Li hanno torturati a morte, e li avrebbero lasciati morire così se non fosse stato per la paura dei tedeschi che arrivavano.
mia nonna Clementina ha preso su la bicicletta ed è andata al comando tedesco a implorare che non ci fosse la rappresaglia. due bastavano.
questa è la storia della mia famiglia. non erano partigiani. erano vicini di casa, era il triangolo rosso, era la guerra civile.
quest'anno, il primo novembre in cimitero, guardavo la tomba su cui ci sono le foto dello zio e del nonno che non ho mai conosciuto e mi sono accorta che il suo compleanno era il 25 dicembre. mia nonna aveva sicuramente preparato i cappelletti, e ila gallina ripiena e la salsina per il lesso, e l'umido, e i tortellini dolci e la sua torta millefrutti, come ha continuato a fare per una vita, e mi è venuto ancora da piangere, come ora.
ho letto su facebook che un amico vorrebbe stanare i baby pensionati e portarli sulla strada per insegnargli i fatti della vita. mi dispiace, alessandro, ma i fatti della vita a mia madre, che comunque ha cominciato a lavorare a 14 anni, glieli ha già insegnati qualcun altro.

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