lunedì 15 aprile 2013

esemplari di una specie in via di estinzione 7- davide rondoni

su avvenire ogni giorno c'è il mattutino, una piccola rubrica quotidiana che offre al lettore uno spunto di riflessione, anche due. per anni è stato curato da monsignor ravasi, che di solito partiva da una citazione, per finire con un'altra. e a me le citazioni piacciono. poi, si sono alternati molti altri.
la settimana scorsa per esempio c'era marina corradi, di cui leggo sempre con piacere le tragicomiche cronache di vita famigliare; però il mattutino è un'altra cosa.
oggi ho comprato il giornale perchè al martedì e al giovedì mettono il giornalino per bambini, popotus, e ad agostino piace molto, l'idea di leggere anche lui il giornale come i grandi, e a me piace ch gli piaccia.
gli dò un'occhiata e vedo che il mattutino adesso è affidato a davide rondoni.
davide rondoni, come tanti, come pochi, anzi, è un outsider. categoria, se categria si può definire, che io prediligo.
quando sento alla radio gli scrittori che parlano delle loro opere, spesso penso: ma perchè non te ne stai zitto, e lasci che la gente legga il tuo libro, e pensi quello che vuole, che magari gli piace, e ci trova delle cose che tu manco ti sognavi di metterci dentro, invece di queste banalità. lasciate che siano le vostre opere, a parlare, se possono, se ne hanno la grandezza...
con rondoni mi è successo il contrario. perché non ho mai letto qualcosa di suo, poesie, intendo , che sono il suo lavoro, ma mi sono imbattuta sempre per caso in alcuni suoi articoli, sia di critica, sia di commento, e ne sono rimasta ogni volta colpita, perché leggi e senti sempre che dietro c'è dell'altro.
oltretutto, davide rondoni è di Comunione e Liberazione, lo dico così per semplificare perché se uno è outsider, non si può mettergli il cartellino al collo.
io non avevo niente contro quelli di CL. quando sono arrivata a padova, il primo anno che ero iscritta a scienze forestali, una che conoscevo mi ha presentato un suo amico, che andava alla scuola di comunità. praticamente mi sono trovata in una di quelle aule di ingegneria fatte a emiciclo degradante, tipo anfiteatro classico, con uno in cattedra che pareva giancarlo cesana, che faceva un mega cazziatone a tutti perchè non avevano comprato il libro del mese (il compito per casa era leggere un libro che ti dicevano loro, un romanzo, di solito, o un libro del gius) che io la prima cosa che ho pensato è stata ma mica è detto che lo devono comprare dalla tua libreria, magari ce l'hanno a casa, magari l'hanno preso in biblioteca, che cavolo, e poi bisognava distribuire non so quante copie del loro giornaletto, insomma stavano lì tutti zitti a testa bassa, in un silenzio colpevole che non mi è piaciuto per niente, che io ho pensato: ciao, arrivederci. poi ci sono state le elezioni dei rappresentanti degli studenti, e c'era un tipo che mi ha tenuto lì un quarto d'ora, perché sai per noi l'incontro è importante, l'amicizia, e tutte ste cose belle, e io che non conoscevo nessuno ero molto contenta, che ci fossero persone che cercavano di vivere l'incontro con l'altro nel nome di gesù, poi un paio di giorni dopo l'ho rivisto e non mi ha manco salutata, e allora ho pensato: ciao, e basta.
ecco, rondoni mi sa che la prima volta che l'ho letto è stato su Tempi, che è una rivista, non so neanche se esiste ancora, credo di sì, comunque, è una rivista abbastanza vicina a CL, diciamo così.
però mi è piaciuto lo stesso.

Nessun commento:

Posta un commento